3• Wanderlust
"Dove vai precisamente in America?"
Questa è la più frequente domanda che mi fanno da quando ho annunciato che partirò un anno all'estero.
E, come un disco rotto, la mia risposta è sempre quella: Non lo so.
Me ne sto seduta su una panchina sotto al sole cocente, con le cuffiette nelle orecchie, mentre osservo questi due piccioni qua davanti che hanno deciso di accoppiarsi proprio davanti ai miei piedi. Non ho la forza di alzarmi, quindi spero vivamente che prima o poi se ne vadano loro. Me ne sto seduta su questa panchina e penso.
Penso.
Quante cose dovrò lasciare?
Quante cose troverò?
Penso.
Come sarà la famiglia?
E la città?
Finirò sperduta tra i montanari, a mungere le capre?
O tra gli sconfinati paesaggi del Texas?
Penso.
Avrò dei fratelli, come spero tanto?
Mi troverò bene?
Mi troverò male?
Dove mi troverò?
Penso.
Ho scelto questo programma proprio perché sono curiosa di sapere cosa mi riserva il destino, tra 50 stati dove mi piazzerà.
Voglio scoprire il mondo. Voglio sfiorare nuovi orizzonti, nuove cime. Voglio vedere le cose da una nuova prospettiva, e non parlo del mettermi a testa in giù. Voglio buttarmici a capofitto in questa esperienza, brancolare nel buio, lo voglio davvero.
E poi, andiamo, stiamo parlando dell'America. L' America!
Ovunque sarà perfetto, ovunque sarà il mio posto.
Certo, lo ammetto, non sarei del tutto sincera se non dicessi che, da quanto mi sono iscritta a questo programma, nella mia testa non fanno altro che girare queste due paroline: NO ALASKA.
Per carità, assolutamente nulla contro questo Stato, anzi sono convinta che sia magnifico, chi non ha mai sognato di vedere l'aurora boreale?
Solo che diventare un ghiacciolo vivente non è la mia più grande ambizione. In più, l' idea di dover uscire ogni giorno con uno di quei mega cappotti che ti fanno sembrare un pinguino obeso con serie difficoltà a camminare, avere il naso rosso e congelato, e il raffreddore perenne proprio non mi alletta.
E, se vogliamo proprio dirla tutta, direi NO anche alle bellissime Hawaii. Paradisiache spiagge bianche, acqua cristallina, vegetazione tropicale. Un posto da favola, letteralmente. Andiamo, chi non ha sognato almeno una volta di trovarsi a prendere il sole sdraiati su quella morbida sabbia?
Solo che non mi ci vedo proprio ad indossare una collana floreale, gonnellino abbinato, mentre mi diletto a fare la hula o qualunque sia il nome di quella danza. Inoltre, a quanto so, il livello delle scuole non è molto alto lì.
Ma sono consapevole che ormai mi sono lanciata in quest'avventura e non posso tornare indietro, quindi ovunque dovessi capitare, sono sicura che andrà benissimo (NON ALASKA!)
Mi affiderò alla Divina Provvidenza, stile Promessi Sposi.
E, mentre l'ansia e la curiosità mi divorano, godendosi chissà quanti succulenti banchetti, attendo l'arrivo di quella maledetta email. La aspetto così tanto che non riesco nemmeno a concentrarmi nello studio, i miei occhi sono in continuo viaggio tra la posta elettronica e l'application, non riescono a fare altro.
Forse un po' di paura ce l'ho.
Ma è normale, no? Sto per lasciare 16 anni di quotidianità, per ricrearmi una nuova vita in 10 mesi. Quindi sì, credo proprio che sia normale.
Ma nessuno mi ferma ormai, il prossimo anno sarà il MIO anno!
-Sofia
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